E se ti raccontassi che la carbonara fu inventata nel 1944 a Riccione da un cuoco bolognese?
Sulla vera origine di questo piatto ci sono tante ipotesi ma è certo c’è che non si tratta un piatto “storico”.
La prima ricetta ufficiale risale al 1954, su “La cucina italiana”: spaghetti, uovo, pancetta, gruviera e aglio.
Nel 1960 Luigi Carnacina sostituisce la pancetta con il guanciale ed introduce la panna che rimarrà presente fino alla fine degli anni 80 quando Gualtiero Marchesi ne consigliava un quarto di litro per 400 grammi di spaghetti. Solo nei successivi anni 90 inizia la vera affermazione della ricetta che conosciamo oggi.
La prima trattazione del 1954 accredita come plausibile che la disponibilità delle razioni militari statunitensi nell’immediato dopoguerra abbia fornito l’impulso decisivo a questa ricetta.
Le cronache riportano che tal Renato Gualandi, giovane cuoco bolognese, fu ingaggiato il 22 settembre 1944 per preparare un pranzo in occasione dell’incontro tra l’Ottava Armata inglese e la Quinta Armata americana nella Riccione appena liberata. In una intervista ci racconta: “Gli americani avevano del bacon fantastico, della crema di latte buonissima, del formaggio e della polvere di rosso d’uovo. Misi tutto insieme e servii a cena questa pasta ai generali e agli ufficiali. All’ultimo momento decisi di mettere del pepe nero che sprigionò un ottimo sapore. Li cucinai abbastanza “bavosetti” e furono conquistati dalla pasta”.
In seguito, Gualandi divenne cuoco delle truppe alleate a Roma dal settembre del ’44 all’aprile del ’45 e questo periodo fu sufficiente per diffondere la fama della carbonara nella Capitale.
Il racconto non piacerà ai cultori della tradizione romana ma noi preferiamo vedere l’aspetto più romantico che ci parla dell’italica capacità d’improvvisazione culinaria che ha creato un capolavoro in uno dei momenti più difficili della propria storia.