La pizza di Pasqua

La pizza di Pasqua è un pane salato lievitato a base di farina, uova, pecorino, parmigiano, tradizionalmente servito a colazione la mattina di Pasqua, come antipasto durante il pranzo pasquale oppure nel picnic della Pasquetta.

La denominazione “pizza” non deve trarre in inganno perché questa preparazione non ha nulla a che vedere con la nostra amata, ma deriva da piza termine che nel latino medievale veniva usato per designare cibi cerimoniali cucinati per la Pasqua. Il termine compare nelle cronache per la prima volta nel 966 a Napoli e nel 997 a Gaeta e successivamente ripreso in diversi manuali di cucina del primi dell’800.

Leggenda vuole che la pizza di Pasqua abbia avuto origine in epoca medievale ad opera delle monache del monastero anconetano di Santa Maria Maddalena di Serra de’ Conti e che il nome crescia (con cui è conosciuto in tutto il territorio marchigiano) faccia semplicemente riferimento alla “crescita” dell’impasto durante la cottura in forno. Nella ricetta originale del monastero è scritto che fossero necessarie 40 uova, a simboleggiare i giorni della Quaresima e tradizione vuole che la preparazione avvenisse il giovedì o il Venerdì Santo e che una volta sfornate venissero portate, insieme a gli altri cibi del desco Pasquale, in chiesa per la benedizione.

Accanto alla più frequente versione salata è possibile trovare – soprattutto nelle Marche e in Umbria – una versione dolce, arricchita di canditi e ricoperta da una glassa di meringa.

Naturalmente, come per tutte le ricette della tradizione, anche in questo caso, ogni famiglia ha la sua ricetta in cui a mutare sono tipicamente la tipologia dei formaggi utilizzati.