La Vernaccia di S. Gimignano

Oggi parliamo di vino e lo facciamo con il nostro Paolo, sommelier AIS dal 2007 e Master AIS in Analisi Sensoriale del Vino dal 2009: ce lo abbiamo in casa vediamo di sfruttarlo un po’.

Inforno: Ciao Paolo, Una DOCG come la Vernaccia di San Gimignano inserita in carta dei vini; come mai questa scelta?
Paolo: Ciao e un saluto a tutti i lettori di #CosaBolleInPentola. Come membri dell’Alleanza dei Cuochi Slow Food, la nostra carta è sempre stata improntata su vini provenienti da piccole produzioni di eccellenza rispettose del territorio e capaci di rappresentarlo nella sua storia e tradizioni. La Vernaccia di San Gimignano in questo senso è un vino storico, il primo a fregiarsi della DOC nel 1966 e successivamente ad ottenere il riconoscimento di DOCG nel 1993.

Inforno: Beh a questo punto siamo curiosi, parlaci brevemente della storia di questo vino.
Paolo: le prime notizie di questo vino risalgono alla seconda metà del 1200 e sono legate ad una gabella di 3 soldi dovuta per il transito della vernaccia in entrata e in uscita dal comune di San Gimignano. Siamo in una fase di forte espansione della fama di questo vino che in breve tempo andrà ad imbandire le nobili tavole di papi, re e principi in Italia ed in Europa. La sua fama è tale che Dante la cita nella Divina Commedia – unico vino citato in tutta l’opera – nell’incontro in Purgatorio con il Papa goloso Martino IV, e anche il Boccaccio ne è attratto a tal punto che nel Decamerone la definisce “talvolta terapia, talvolta lo strumento di un inganno, talvolta un elemento essenziale nell’immaginario Paese della Cuccagna”.

Inforno: Fantastico, non pensavo ad un vino con questa storia. E cosa ci dici della Cantina che hai scelto?
PaoloFontaleoni è un’azienda agricola di San Gimignano, fondata sul finire degli anni ’50, che dopo alcuni anni dediti all’agricoltura e all’allevamento, intraprende con successo la produzione della Vernaccia e del Chianti. Questo vino è prodotto da vigneti di età compresa tra i 15 e i 30 anni, situati ad altitudini che variano tra i 100 e i 300 mt slm. La raccolta delle uve è manuale, la pressatura soffice, la fermentazione avviene in acciaio a temperatura controllata, ed infine affinatura di 3 mesi in bottiglia. È un vino che serviamo tra gli 8 e i 10 gradi, di colore giallo paglierino, con sentori tipici di ginestra e mela verde, fresco e sapido al palato. Lo consiglio in abbinamento con pizze bianche che abbiano i funghi porcini come protagonisti; è ottimo anche come aperitivo e si abbina perfettamente anche con il fritto, ad esempio con il Fish ‘nd Chips.